Qualche giorno fa, al termine di una valutazione clinica, ho voluto realizzare un piccolo esperimento a scopo dimostrativo: ho chiesto a due bambini di 5 anni di scrivere il loro nome partendo da una crocetta posta nella parte destra di un foglio bianco (provate anche voi!).

Risultato: i bambini spontaneamente hanno scritto il loro nome procedendo da destra a sinistra, senza sbagliare l’ordine delle lettere, ma invertendole. Il risultato, pertanto, è stata l’immagine speculare di ciò che avrebbero dovuto scrivere.

L’esperimento è stato replicato più volte con lo stesso esito in presenza dei loro genitori, i quali hanno manifestato da subito una certa preoccupazione per tale comportamento bizzarro.

Bisognava interpretare questo comportamento singolare come un indizio di una possibile futura Dislessia?

In realtà si tratta di un comportamento perfettamente normale che si manifesta intorno ai 5-6 anni, quando il bambino produce i suoi primi scritti, e che si estingue con la scolarizzazione: quasi tutti i bambini imparano a leggere e scrivere normalmente con l’ingresso nella scuola primaria.

L’esistenza di tale misterioso “stadio speculare” nell’apprendimento della scrittura, tuttavia, solleva domande affascinanti.

  • Da dove viene questa misteriosa capacità?
  • Perché da adulti non siamo più in grado di scrivere in maniera speculare?
  • Perche un bambino piccolo, senza allenamento ed esperienza, esibisce un un’abilità superiore a quella di un adulto?
  • Perché il bambino non riconosce il proprio errore?

Le risposte a queste domande arrivano dalle neuroscienze. La spiegazione risiede nella particolare struttura neuropsicologica del sistema visivo del bambino, che –  ancor prima di imparare a leggere – in modo automatico rende simmetrici tutti gli oggetti che vede.

In altre parole, tale caratteristica, chiamata Simmetria Speculare, è la capacità di riconoscere immediatamente lo stesso oggetto, sia che venga osservato dal profilo destro che da quello sinistro. E’ una capacità che facilita il riconoscimento di oggetti indipendentemente dal loro orientamento con indubbi vantaggi adattativi e per la sopravvivenza della specie.

Immaginate che un nostro antenato sia sopravvissuto ad un incontro con una tigre proveniente da destra. Sicuramente sarebbe vantaggioso, per la sua futura sopravvivenza, riconoscerla in un colpo d’occhio anche se spunta da sinistra.

E’ quindi molto probabile che, nel corso delle generazioni, l’evoluzione abbia favorito gli individui il cui sistema visivo era capace di una generalizzazione speculare. Fin qui tutto bene!!

E cosa succede quando il bambino impara a leggere e scrivere?

Abbiamo detto che i circuiti del sistema nervoso del bambino possiedono una proprietà innata: simmetrizzano gli oggetti.  Una proprietà che risulta indesiderabile per l’apprendimento della lettura e della scrittura!!

Ecco perché tutti i bambini commettono, all’inizio del loro percorso di apprendimento, degli errori di lettura e scrittura speculare .

Bambini di ogni parte del mondo attraversano questa tappa transitoria e commettono questo tipo di errori: provano tutti difficoltà a discriminare le lettere e le parole dalla loro immagine speculare e possono scrivere al contrario. Si tratta di un fenomeno universale e transitorio che non deve preoccupare i genitori e che si estingue generalmente in pochi mesi.

L’apprendimento della lettura esige di superare questo stadio speculare e di “disimparare” o disattivare, attraverso la scolarizzazione, la generalizzazione automatica per simmetria: solo in questo modo il bambino potrà comprendere che “b” e “d” sono lettere differenti, che “6” e “9” sono numeri diversi e imparerà a riconoscere la differenza tra il proprio nome scritto in un senso e nell’altro.

Prima dell’alfabetizzazione primaria, pertanto, si suggerisce di evitare ingiustificati allarmismi e di non correggere il bambino se dovesse commettere errori speculari; non sono raccomandati approfondimenti clinici o valutazioni diagnostiche: solo se il comportamento si prolunga oltre gli 8-10 anni potrebbe essere necessario un controllo clinico da parte di un esperto in difficoltà o disturbi dell’apprendimento.

Dott. Sandro Ciufici

Psicologo Scolastico

Direttore Centro Newton

Per un approfondimento si suggerisce il testo “I neuroni della lettura” di S. Dehaene (2009) –  Raffaello Cortina Editore.